Ricetta per fare in casa la farinata di ceci, amata in diverse parti del mondo
Un piatto ricco di proteine, un semplicissimo piatto povero da strada, uno street food, che i genovesi esportarono, nel tempo in diversi luoghi del Mondo, rendendolo un piatto famoso. È l'Uruguay il paese che più ama questo piatto, dedicandogli una giornata di festa, il 27 agosto.
Cominciamo gli appuntamenti sul blog del 2022 con questa ricetta ligure sfiziosa, uno snack sano che ho apprezzato per la prima volta in centro a Bologna e che per anni ho solo immaginato di cucinare in casa, perché mai avrei pensato che potessi ottenere degli squisiti tranci di farinata con crosta dorata e morbidi dentro.
Nasce come piatto povero a base di farina di ceci, acqua, sale e olio d’oliva. A Genova, malgrado i crescenti fastfood, resistono ancora le sciamadde, locali caratteristici dove si possono gustare torte salate, frisceu (frittelle) salati e dolci, pesci fritti e farinata cotta in grandi forni a legna. Savona viene preparata la “farinata bianca” che, come quella tradizionale, è nata durante l’assedio di Genova a Savona e prevede la sostituzione della farina di grano al posto di quella di ceci per una maggiore croccantezza.
Le origini della farinata di ceci
Si narra che Ulisse, nell’assedio di Troia, finite le scorte di cibo, fece mettere l’olio e la farina di ceci, dentro i grandi scudi dei suoi guerrieri. Atri raccontano che anche gli antichi Romani, durante l’ occupazione di Genova, cuocessero acqua e farina di ceci, meno costosa di quella di grano, sugli scudi al sole.
Il testo è il tegame di rame stagnato per cuocere la farinata.
Dagli scudi saraceni deriverebbe il termine “testo”; nella lingua araba colta e nobile, infatti, “testooh” significa scudo. Il testo è il tegame basso in rame stagnato che viene utilizzato, soprattutto in forno, per cuocere la farinata ma anche la focaccia al formaggio di Recco e le torte salate. Il diametro può variare dai 30 ai 150 cm.
Sempre percorrendo le leggende sulla farinata genovese, un’altra la fa risalire al Medioevo, e precisamente nel 1284.
(Storia e leggende sulla farinata tratte dal sito Gazzetta del gusto)
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Perché utilizzare i legumi biologici?
I legumi non biologici provengono molto probabilmente da agricoltura intensiva in cui si utilizzano fertilizzanti chimici, pesticidi ed elementi che potrebbero essere dannosi per il nostro corpo.
Un danno per la salute del corpo che a lungo andare causa malattie anche gravi, ma anche un devastante danno ambientale che causa inquinamento e impoverimento del terreno, morti di insetti importanti per la biodiversità in un ecosistema in equilibrio perfetto.
I legumi provenienti da agricoltura biologica sono ricchi di nutrienti, sono più digeribili e gustosi. Tutto questo grazie all'assenza di pesticidi e prodotti chimici e alla tecnica di rotazione delle colture. L'agricoltura biologica prevede l'utilizzo di compost e letame naturale in sostituzione dei fertilizzanti chimici e questo nutre ulteriormente le colture.
Una farina di ceci biologica e ad un prezzo ragionevole è questa, inoltre è ottenuta macinando a pietra i ceci.
Farinata di ceci fatta in casa
Quantità per una tortiera da 28 cm
- 150 gr di farina di ceci
- 400 ml di acqua
- 40 ml di olio extravergine
- 1/2 cucchiaino di sale
Come fare la Farinata di ceci
La farina di ceci necessita ammollo di qualche ora per eliminare sostanze che potrebbero dare fastidio alla digestione, inoltre sarà ben amalgamata al resto degli ingredienti e non presenterà gruni.
In una ciotola mescolare poca acqua e la farina con una fusta. Versare tutta l’acqua e continuare a mescolare ed eliminare la schiuma in superficie.
Lasciar riposare il composto per circa 3 ore (io l'ho lasciata tutta la notte per comodità), girando di tanto in tanto con la frusta a mano ed eliminando la schiuma.
Ora unire olio, sale e girare bene.
Preriscaldare il forno a 250° (stessa temperatura che utilizzo per fare la pizza), versare il composto in una tortiera foderata da carta da forno e aggiungere secondo il gradimento, un'erba aromatica, io ho aggiunto il rosmarino che ci sta divinamente.
Infornare a 250° sulla parte bassa del forno per 12 minuti, di seguito abbassate la temperatura a 200° e trasferirla nella parte medio alta del forno cuocendo ancora per 15 minuti.
Si formerà una crosticina dorata. Sfornare e servire tagliata calda o tiepida. Può anche essere riscaldata su una padella o nuovamente in forno a circa 90°.
Perfetta come sostituta delle fette di pane, è ottima da abbinare a verdure, creme spalmabili e piatti caldi invernali.
Copio la ricetta e proverò, grazie mille.
RispondiEliminasinforosa
Ciao cara ☺️ buona serata. Non avrei mai pensato che sarei riuscita ad ottenerla uguale a quella che si compra 😍 ed è possibile.
EliminaThanks for your sharing:)
RispondiEliminaFacile da fare e buona da mangiare.
RispondiEliminaCiao Roberta.