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Decorazioni economiche e sostenibili

 

Decorazioni natalizie tra riciclo e usato


Le decorazioni natalizie in Tana, esempi e scelte




Quest'anno, non so dove ho infilato la maggiorparte delle decorazioni natalizie...eppure la casa è piccola, ho poche decorazioni e c'è poco spazio in cui potrei averle messe! 

Le mie decorazioni, perlomeno quelle che ho trovato, sono vecchie e un po malandate, per cui quest'anno che sento lo spirito dell'elfa in me, ho deciso di rinnovare il vecchio dandogli una nuova vita.


L'Italia, il paese dell'arrangio



Non è un'offesa, anzi è un bell'esempio di vita.
Second hand non è un concetto di moda, mi piace di più dirlo in italiano...di seconda mano, senza utilizzare italiese. L'usato, vintage, vecchio e rispolverato, in Italia fa parte della cultura che dagli anni 60 circa , fino ad oggi, si è cercato di sradicare, come del resto il concetto di famiglia.
Gli italiani sono soliti non sprecare le risorse a disposizione, hanno da sempre utilizzato tutto quello che avevano tra le mani per creare, mangiare, vestirsi...e chi più ne ha, più ne metta!

Siamo persone che in fondo, grazie ai mestieri, alla famiglia, all'esperienza di qualcun'altro, sappiamo trarne il bene: quello che più ci conviene economicamente, per cui usare quello che abbiamo già, lo facciamo da tanto tempo...le guerre, le carestie, la povertà, hanno insegnato e segnato nel profondo tutti.
Mia madre mi racconta spesso di come sia cresciuta nell'allora agio: pochi, pochissimi giochi, si passava il tempo per strada con gli amici vicini, si imparava a cucire, ricamare, impastare, a seminare e curare il terreno in primavera, si raccoglieva in estate (e si crepava dal caldo) e in autunno, si essiccava e si mangiava per golosità ogni tanto un fico steso ad essiccare al sole, si conservava il cibo nei sacchi di juta, appesi i pomodori, cipolle e agli , si mangiava pane che il fornaio, col suo carretto vendeva fuori dalla porta di casa e se ne avanzava, si mangiava comunque, bastava ammorbidirlo ...e si mangiava anche ammuffito, eh si. Lo stesso fornaio dava pasta madre per impastare pane alle famiglie, cucinava le pagnotte e la settimana successiva ripassava per riavere un panetto di pasta madre che dava alla famiglia successiva...ecco perchè si dice che la pasta madre non si vende, ma si regala!

Ricordo che mia madre mi diceva che come regali, a Natale, trovava poco o niente come mandarini, noci, un fazzoletto da naso di cotone, al massimo uno scialle, non di più. Non le ho chiesto se decorassero casa e con cosa, visto che la plastica ed il luccichio di glitter che abbiamo ora non esistevano prepotentemente come oggi. Immagino decorassero con una bella tovaglia da festa, quella buona ricamata in famiglia, con frutta tagliata a spicchi come l'arancia e mele.




Le decorazioni natalizie della Tana LaTEI


Per me è sempre un peccato quando si rovinano delle decorazioni, spero però che con quello che ho realizzato quest'anno, possa darvi uno spunto in più per non gettare via le vostre vecchie decorazioni che meritano certamente di essere rivisitate.


  • L'ALBERO DI NATALE 

Partiamo dal pezzo principale di ogni casa. Da circa 10 anni, noi abbiamo scelto di utilizzare un albero vero, acquistato con le radici. E' la scelta più ecologica che si possa fare, rimane vivo, cresce, necessita però di spazio e di cure anche se minime tutto l'anno. Per cure minime intendo cambiare vaso quando cresce e le radici escono dal vaso,e acqua quando il terriccio è secco. Il primo, acquistato appunto 10 anni fa, è morto lo scorso anno a causa del troppo caldo, il mio errore è stato quello di lasciarlo sopra al balcone soleggiato, lontano dal gruppo di tutte le piante in vaso che ho messo in una parte della casa ombreggiata. Nel caso non possiate tenere un' abete vero nè in casa nè fuori, sul balcone o in giardino, la seconda scelta più ecologica rimane l'albero in plastica, tenuto ben conservato tutto l'anno col suo sacchetto di plastica e la scatola in un luogo come la cantina o la soffitta e a Natale avrà sempre un'ottimo aspetto. Un'altra soluzione ecologica è quella di realizzare l'albero di natale con materiale di recupero, da appoggio o da appendere come quello che ho realizzato quest'anno per la parete del soggiorno spoglia: stella in carta riciclata dalle riviste di 7 anni fa, cerchi rossi di lana cardata acquistata usata, bottoni, fiocchi di neve aquistati 15 anni fa, nastri verdi recuperati dai regali degli scorsi anni e lucine di gomma crepla trovata in un negozio di scampoli di tessuti, venduta come pezzi rimanenti a 2 euro assieme a tanti bottoni e pezzi di nastri (ho fatto un pò di scorta)...ed il filo nero delle lucine è composto da due lacci di pantaloni vecchi e rotti.

Albero di natale appeso



  • VECCHIE PALLINE NATALIZIE

Quelle in plastica, che perdono lo strato superficiale di colore, possono essere riutilizzate rivestendole di nuova vernice spray ecologica (mi raccomando che sia ecologica, ora se ne trovano nei negozi di bricolage, basta chiederle), oppure come ho fatto io, vi armate di colla a caldo (ebbene in questo caso la utilizzo per recuperare una decorazione che utilizzerò altri 20 anni) e rivestite la pallina con fili di lana grossi, stoffe decorative, juta, nastri di raso e piccole decorazioni come queste stelline che ho usato per le mie palline.


Palla di natale rinnovata

Decorazioni speciali e molto belle si trovano ai negozi dell'usato, come la pallina che vedi nella foto di copertina e queste due sotto, mia madre me le ha portate in novembre, le ha pagate 1 euro a pallina, meno di quello che varrebbero. Due si sono sfrantumate, mia madre non ha considerato che quelle delicate, seppur belle, qui non è il caso di metterle.



Pallina di natale usata vintage
Pallina vintage



  • NUOVE DECORAZIONI PICCOLE DA APPOGGIO

Non avendo trovato delle bellissime decorazioni che ho da qualche parte della casa, ho deciso di crearne di nuove, in un pomeriggio accanto a mia figlia che disegnava biglietti di natale decorati con i bottoni, ho preso una pigna che avevo raccolto pochi mesi prima in una passeggiata ed è nato l'albero di natale che ha trovato un luogo perfetto accanto ai telefoni.
Ricordavo di avere un piccolo vasetto, quello che si acquista assieme alle piante grasse, che rivestito di juta e nastro rosso si presta alla perfezione come vaso per l'albero pigna. Delle perline di recupero, e le solite stelline...anche in questo caso la colla a caldo era necessaria.




  • NASTRI VECCHI, NASTRI "NUOVI"

Cosa intendo per nastri vecchi e nastri "nuovi"?
Passo subito alla spiegazione, per nastri vecchi intendo nastri di recupero degli anni passati, che provengono da regali di compleanno e regali natalizi, alcuni sono così belli che li avvolgo e li conservo nella scatola dei nastri e li utilizzo come in questo caso.
In foto è presente il nastro dorato ed il nastro bianco (ne ho almeno 5 su tutto l'albero) con le scritte dei pandori artigianali...che hanno sempre una confezione di tutto conto.

Nastri usati dei regali di anni passati


Altri nastri che definisco nuovi , sono realizzati con la rete delle cipolle, delle patate, dei limoni!
Ho visto che vengono utilizzate per diventare delle spugne...ma non sono d'accordo, perchè tramite lo sfregamento, rilasceranno microplastiche nelle acque di scarico...e ne abbiamo già troppe!
E' una rete resistente e per questo si presta ad essere utilizzata per realizzare fiocchi decorativi originali, ditemi cosa ne pensate guardando la foto qui sotto con altre palline di natale acquistate nel negozio dell'usato.



Rete delle patare riciclo



  • LE CALZE DELLA BEFANA

L'ideale sarebbe avere un camino, anche finto, ed appendere le calze attorno al cornicione, ma non lo abbiamo e visto che mi piace il contrasto con il legno, le ho appese alla porta di casa.
Mi piace avere delle calze della Befana riutilizzabili ogni anno , perchè sono un'ottima idea per non acquistare delle calze della befana già riempite e da regalare il 6 di gennaio, piuttosto adoro vedere i miei figli che le osservano vuote per poi passare alla sorpresa della mattina trovandole improvvisamente piene!

Calza della befana riutilizzabile



  • LA PORTICINA DELL'ELFO

Sul blog non ho ancora pubblicato un progetto dello scorso anno che useremo per tanti anni...fino a quando mia figlia, la più piccola, non vorrà più saperne di un elfo che gira per casa prima di Natale.
La porticina dell'elfo fatta lo scorso anno è quella che vedete qui in foto, realizzata con materiale di recupero come la stella fatta di carta da regalo, perline, l'anello di una bottiglia di plastica, stecchini di legno dei ghiaccioli e materiale naturale come ghiande pigne e legnetti. Accanto aggiungiamo degli elementi come i pini di rotoli di carta, piccoli oggetti come soprese degli ovetti, altre pigne e scatoline...è un angolino di minuterie davvero delizioso...mancano solo le lucine.
L'Elfo arriva l'1 dicembre e si stabilisce in casa fino alla vigilia, nascosto per non farsi trovare, ma osserva e riferisce tutto quello che vede a Babbo Natale, ma non solo: è un burlone e a volte fa degli scherzi, altre volte aiuta con affetto i bambini.
Quest'anno ha lasciato una proposta gentile in ogni casellina del calendario dell'avvento (noi abbiamo un calendario in feltro che usiamo ogni anno), grazie a Case per la Testa che seguo tramite newsletter e che hanno regalato un pdf scaricabile con il calendario della gentilezza.



Porta dell'elfo



TI INVITO A GUARDARE LE DECORAZION CHE HO REALIZZATO NEGLI ANNI PASSATI COME:




Per concludere, auguro a tutti voi che seguite il mio blog, un felice Natale.







Commenti

  1. Un post con molti spunti di riflessione, che danno origine a singoli commenti :-)

    Divido il commento in due perché quando ho provato a pubblicarlo mi diceva che è troppo lungo, non mi era mai successo prima :-).

    Quindi, qui sotto la parte prima del commento.

    Ho scelto di avere un blog dove parlo poco di questi argomenti ma non per questo non mi interessano, anzi sono una fissata e i miei pensieri in certi casi sono estremi, non credo sia questo il blog adatto per esprimerli tutti :-) ma solo per dare un accenno io non mischierei argomento famiglia (soprattutto se famiglia numerosa ;-)) con argomento ecosostenibilità, se non per dire che più siamo e diventiamo in numero più inquiniamo, non c'è via di scampo. Ma della famiglia in accezione negativa rispetto all'ambiente non si può parlare, "argomento vietato" in generale, dai politici, dalla chiesa, dalle persone comuni :-).

    Quindi torniamo al Natale. Mi interesserebbe sapere perché l'albero in plastica sarebbe più ecologico rispetto ad uno vero ma senza radici. Così mi sembra di capire sia il tuo pensiero.

    Per come la vedo io tutto è relativo e non c'è quasi niente di vero e non vero se non che l'albero in plastica inquina. Poi certo dipende da dove uno vive ed ognuno dovrebbe ragionare in base alla propria situazione e tirare le proprie conclusioni. Inquiniamo qualunque cosa facciamo e in qualunque modo scegliamo di vivere, uno deve solo trovare un compromesso con cui sentirsi in pace con la propria coscienza :-).

    Comunque, di seguito ti elenco alcuni punti di riflessione rispetto all'albero vero senza radici:
    - proviene da piantagioni, non viene tagliato dal bosco naturale come molta gente crede. Certo può esserci sempre qualcuno che va e si taglia un albero ma gli alberi venduti senza radici sono da piantagioni create apposta per coltivare alberi di Natale.
    - queste piantagioni spesso sono "locali", nel senso che questi alberi non vengono prodotti in quantità assurde dall'altra parte del mondo e poi venduti ovunque. Quante sono le persone che controllano dove l'albero di plastica che comprano sia stato prodotto? Che impatto ha avuto la sua produzione ed il trasporto e così via, insomma lo sapppiamo quali sono le domande che uno si dovrebbe porre.
    - comprare un albero vero anche se senza radici spesso aiuta il contadino che così in inverno ha una ulteriore fonte di guadagno. Anche nelle grandi città si possono trovare venditori di alberi di Natale senza radici che li portano da piantagioni delle campagne intorno o comunque da zone non troppo lontane.
    - l'albero senza radici viene poi portato dalle donne e dagli uomini di buona volontà all'isola ecologica o verde o non so come altro si possa chiamare e una volta messo a compostare diventa fertilizzante
    - a me non piace comprare fiori recisi ma alla fine l'albero di Natale senza radici non è poi così diverso da un mazzo di fiori. Se qualcuno durante l'anno è solito comprare mazzi di fiori o fiori recisi allora non dovrebbe avere problemi a comprare un albero di Natale senza radici

    fermiamoci qui :-).

    RispondiElimina
  2. Parte seconda del commento.

    Sono curiosa, che specie di albero di Natale avevi? Intendo quello durato 10 anni, abete rosso? bianco? O qualche specie esotica. Sono curiosa perché in 10 anni non era cresciuto a dismisura?

    Anche io preferisco usare termini italini quando scrivo/parlo in italiano ma ormai quelli in lingua "straniera" ti scappano solo dalla bocca o dalla tastiera :-), pensa al termine vintage :-).

    Ultima riflessione che altrimenti non finirei mai.
    Importante tenere in mente che quando ricicliamo, riusiamo materiali che in realtà potrebbero essere riciclati nella raccolta differenziata il nostro prodotto finale nella maggior parte dei casi non è più riciclabile. Cioè quando si rompe o non lo vogliamo più viene buttato nella indifferenziata e così creiamo altri rifiuti non riciclabili. Esempio, se il cartone che potrebbe essere buttato nella differenziata, lo coloriamo con vernici, anche se eco (ma mi domando, in verità possono essere eco delle vernici????), questo non può più essere buttato tra i cartoni.

    Mi fermo, ci tengo a precisare che il mio commento non è assolutamente una critica è solo uno scambio di punti di riflessioni. Nell'argomento sostenibiltà ci sono tante sfaccettature ma al giorno di oggi direi che per come è messo il nostro pianeta a mio parere ci sono ormai poche mosse sostenibili che possiamo fare se non diminuire in numero e consumare meno, e si sa queste due "azioni" non sono popolari :-).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Seconda parte della mia risposta 😅
      Anche per quanto riguarda le decorazioni, sono abbastanza meticolosa nel selezionare i materiali da utilizzare per evitare che, una volta terminato il ciclo di vita dell'oggetto, non vada gettato nell'indifferenziata.
      Mi spiego: una pallina in plastica, luccicante, non potrà mai essere gettata nella raccolta della plastica, questo perché non è ritenuto un imballo di plastica che potrà essere riciclato, allora sarebbe bene dargli una seconda vita, rivernicandola (si, le vernici spray ecologiche esistono, hanno base ad acqua e prodotti ecocompatibili resistenti alle intemperie e non sono tossiche), oppure rivestendo come ho fatto io. La colla a caldo cerco di usarla il meno possibile, proprio per questo ho ragionato prima di utilizzarla sia per l'albero appeso in juta, sia per le palline...e mi sono detta:" Quanto utilizzerò queste decorazioni?"...la risposta è stata:" per tutta la mia vita"...allora ha un senso.
      Ha meno senso vedere mercatini di finto artigianato, mi scusino le creative, in cui la colla a calda è l'UNICO collante di tessuti di ogni tipo (che potrebbero essere cucite...è più logico), carte e cartoni, plastiche...a mia madre hanno regalato una di queste creazioni...non so perché l'ha lasciata fuori casa e dopo 2 anni l'ha buttata via 🙄 e dove? Nell'indifferenziata!
      Anche usare l'unioosca sul cartone e che sai che non durerà molto, io lo eviterei.
      Mi hanno consigliato di verniciare le creazioni fatte col il rotolo di carta igienica, per sembrare meno rotolo, ma non lo faccio! E dopo dove lo butto?
      Quel che è certo è che , quando dismetterò una vecchia e malndata creazione, mi impegnerò a dividere tutti i materiale per riutilizzarli e se non recuperabili, per riciclabili correttamente.
      Attenzione veramente alla plastica perché non tutta può essere gettata nel riciclo della plastica...purtroppo!

      Elimina
  3. Ciao Oriana e grazie per questi tuoi ulteriori spunti di riflessione! 🙂 io come te, faccio spesso questi ragionamenti logici, anche tramite dati alla mano.
    Sai che la parola Vintage, non la volevo mettere (che cavolo, prima dico niente parole inglesi e poi le uso?!), ma cercando il suo sinonimo italiano non l'ho trovato 🥲
    L'abete vero che ho in vaso è l'abete bianco, che mia madre ha acquistato molto piccino in Svizzera, da piantagione Svizzera, sia quello di 10 anni fa, sia il nuovo, che vedi nelle foto. In 10 anni ci sono stati delle sofferenze e non è cresciuto tantissimo, era arrivato ad un metro e mezzo circa.
    Sul discorso della famiglia numerosa mi vorrei soffermare in quanto anche io, a causa dei dati che ci danno scienziati ed esperti, pensavo che l'unica soluzione veramente possibile potesse essere ridurre la popolazione, ma se rifletto bene è quello che stanno cercando di fare i potenti e sopratutto se guardiamo i REALI dati, nonostante siamo in molti, siamo comunque una percentuale accettabile sul pianeta terra.Ti consiglio di riflettere su questo concetto, perché la famiglia per un essere umano sono come le radici di un albero, senza non ha una base solida, senza è solo, senza, morirà una storia, una famiglia intera...quello che rovina la nostra esistenza impattando sul pianeta sono le abitudini occidentali ed esportate anche nei paesi del terzo mondo (guarda la plastica usa e getta, buttata nei fiumi come fosse la cosa più normale di questo mondo o la ricerca spasmodica di migliorare le condizioni di vita tramite i soldi, le macchine, una casa bella, piena di oggetti inutili, alimentazione ricercata con prodotti che arrivano da ogni parte del mondo).
    Seguendo profili che studiano e fanno ricerca riguardo la sostenibilità, i dati riportano che un albero reciso impatta molto più di un albero senza radici, ma come dici tu, ed il tuo ragionamento è da considerare, se la piantagione dell'albero di Natale è "vicino casa" , da foreste FSC , per cui alberi che verranno poi ripiantati e questi poi seguono un ciclo che torna alla natura diventando fertilizzante o legna da ardere, allora ci sta.
    Mia suocera ha un albero di Natale in plastica, lo usa da...40 anni, ha un ciclo di vita molto lungo, ma sempre è comunque corto rispetto alla vita del pianeta terra, sta di fatto che se ben tenuto, dura una vita. E mi riferisco sempre a dati che hanno espresso questi profili che parlano di sostenibilità, anche se io l'albero in plastica non lo acquisterò ai.

    RispondiElimina
  4. Adoro il riciclo, adoro non sprecare, riutilizzare e rinnovare e ti ringrazio per tutte queste belle idee. Buon Natale a te e a tutti quelli che ami.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille per aver letto , Buon Natale anche a te e a tutti i tuoi cari ❤️

      Elimina
  5. Che meravigliosi ornamenti riciclati, Roberta!
    Li sto anche aggiornando con vernice, carta, nastri, ecc.
    Trascorri un Buon Natale in compagnia dei tuoi cari.
    Baci

    RispondiElimina
  6. Bravissima, ci vuole tanta manualità, auguri!!!!

    RispondiElimina
  7. Grazie per questi preziosi suggerimenti, che evitano gli sprechi inutili !!! Ti auguro un buon 2024. Ciao

    RispondiElimina
  8. Ciao Roberta e piacere di conoscere te ed il tuo blog!
    Questo post è davvero interessante e ricco di spunti utili da tenere in serbo per il prossimo anno ^_^
    Grazie della visita e a presto!

    RispondiElimina

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